È da qualche anno ormai che il rapporto tra giovani e social network – ed in particolare Facebook – sta mutando: i ragazzi paiono infatti sempre più stanchi di essere costantemente connessi a piattaforme colme di pubblicità, fake news e contenuti di scarso appeal. Un segnale raccolto con molto interesse dai pubblicitari, che cominciano a valutare l’ipotesi di un ritorno della crescita dei media classici (in particolare radio e tv) nelle liste della spesa degli inserzionisti.
Sebbene nella società odierna si pensi che gli adolescenti siano ossessionati dai social, secondo alcuni sondaggi molti di loro starebbero valutando una pausa temporanea o addirittura permanente dai loro newsfeed.
Un sondaggio di Hill Holliday del dicembre 2017, condotto da Origin, evidenzia, per esempio, che oltre la metà dei giovani tra i 18 ed i 24 anni ha affermato di “cercare sollievo dai social media” ed addirittura due terzi di non aver cancellato il proprio account, bensì di averlo “lasciato in sospeso” per qualche tempo nel dubbio di poter tornare ad utilizzarlo.
I motivi di tale scelta variano ovviamente a seconda dei casi: molti sono preoccupati di sottrarre tempo utile ad altre attività; altri criticano un generale sopravvenuto scarso interesse dei contenuti veicolati attraverso i social network. Tuttavia anche il poco interesse verso il content delle piattaforme è stato elevato a motivazione per abbandonare i social media: diversi surfers hanno per esempio fatto trapelare una progressiva insoddisfazione verso Facebook a causa di interazioni negative con altri utenti, decadimento della qualità dei post ed insofferenza verso un luogo d’incontro virtuale sempre più inondato di pubblicità invasiva.