Facebook è ormai uno status symbol e non mancano certo i detrattori, anche se a preoccupare non deve essere tanto la quantità di informazioni che diamo al social network intenzionalmente, quanto quelle che senza nemmeno accorgercene rischiamo di regalare a malintenzionati.
Sorprende, infatti, che ancora in molti caschino nelle truffe e nel cosiddetto “scam” (applicazioni e link usati per rubare i dati degli utenti).
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Al primo posto (30,20% degli iscritti) c’è la bufala più vecchia, quella che risponde a un bisogno sembra quasi fondamentale di chiunque abbia una pagina online: “Chi ha visitato il mio profilo?“. Basta fare una ricerca su Facebook per scoprire che sono decine le app che promettono di scoprire chi – tra amici e soprattutto tra i non amici – si informa su di noi. E, manco a dirlo, non ne funziona nessuna
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A molti, poi, il blu di Facebook non piace proprio. Non si spiega altrimenti perché molti utenti cerchino app o sistemi per cambiare il colore dominante della pagina. Il il 7,38% degli iscritti, infatti, ha cliccato sull’app “Cambiate colore a Facebook“. Anche in questo caso, non fidatevi di chi promette di farvi vedere la barra di ricerca coi colori dell’arcobaleno.
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Tra le truffe più diffuse ne appare una che promette una T-shirt ufficiale di Facebook: per ottenerla basta seguire il link. Che ovviamente rimanda a farse ricerche (per rubare dati) o fa partire l’installazione di malware o altri file dannosi. Nella rete sono caduti il 4,21% degli utenti.
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Link che promettono prodotti gratuiti (in genere smartphone o altri status symbol) (2,41%) che, come nel caso di Rihanna, puntano a pagine con programmi malevoli.
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Anche l’app che permette di verificare chi ci cancella dagli amici (2,27%) è ovviamente una truffa
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Attenzione a test e quiz, periodicamente “Una vita da Social“, la pagina Facebook della Polizia di Stato, avverte gli utenti del social network sui pericoli e i rischi dei quiz e dei test cui gli utenti amano mettersi alla prova per dimostrare di saper riconoscere tutte le canzoni della disco anni Ottanta, i film di Leonardo DiCaprio oppure per scoprire il proprio QI. La Polizia segnala che può succedere che dietro a questi quiz si nascondano malintenzionati il cui unico scopo è quello di carpire informazioni dai profili degli utenti.
La protezione migliore, è chiudere immediatamente l’applicazione (il browser) del dispositivo e terminare questo loop di visite a siti pericolosi non richieste.