Mentre la capogruppo Facebook sta tentando di arginare la disinformazione causata da discorsi complottistici e propaganda no-vax, Instagram è diventato il social network preferito su cui far migrare queste conversazioni.
La piattaforma per la condivisione di immagini filtrate cela, ben mimetizzati tra le foto dei tramonti e quelle dei gattini, teorie cospirative, disinformazione virale e meme estremisti. Aiutati involontariamente dall’algoritmo di Instagram, che suggerisce, dopo aver iniziato a seguire un profilo, una serie di account simili. Procedura che si ripete anche con i profili che pubblicano materiale disinformativo.
Mentre Facebook, YouTube e Pinterest hanno intrapreso delle azioni decise contro la disinformazione causata dai contenuti no-vax e dalle teorie complottistiche, Instagram è diventato un ricettacolo di disinformazione.

 

Per approfondire https://www.wired.it/internet/social-network/2019/03/22/instagram-no-vax/