edm-bubble

 

Lo scorso Maggio, a Ibiza, si è tenuto l’International Music Summit durante il quale è stato pubblicato il Report 2016, uno studio annuale realizzato sull’industria di musica elettronica.
Grandi soddisfazioni per tutto l’ambiente, con crescite del 33% su base annua, quinto genere più popolare nello streaming, addirittura in Gran Bretagna la dance ha avuto la crescita più rapida rispetto a tutti gli altri generi.
In totale la Musica Elettronica valeva 7.1 miliardi di dollari, il 60% in più rispetto a tre anni fa.
Questo a Maggio 2016. Adesso?
La cattiva notizia la da Pasquale Rotella di Insomniac che comunica la cancellazione di uno dei più grandi festiva EDM, l’Electronic Daisy Carnival di New York. La Imsoniac è una tra le più importanti organizzazioni di eventi e fa parte di LiveNation. Quindi fa parte del barometro del genere.
I motivi dietro la cancellazione dell’evento newyorkese derivano da vari aspetti, l’eccessivo aumento dei costi, problemi riguardanti la presenza del pubblico, la sua sicurezza e le autorità locali. Una cosa simile successe quando l’Electronic Daisy Carnival venne organizzato a Los Angeles, location dalla quale venne letteralmente cacciato per trovare posto nella quasi assenza di regole di Las Vegas, e nel caso dell’EDM quando si parla di pressioni delle autorità locali si fa riferimento alla limitazione delle droghe.
C’è una testata che si chiama EDMTunes.com, altro barometro, che ha pubblicato un articolo con la notizia dell’EDC di New York aggiungendo: “Questo deve essere quello che accade quando scoppia la bolla”. Sottolineando che il festival si sposterà in Messico, dopo 4 anni nella Grande Mela.
Sono molte le testate che vogliono piantare i chiodi nella bara EDM, ma fa parte delle normale vita delle cose, se muore lo stile (EDM) non muore certo il genere (Dance), va soltanto trovato qualcosa che lo possa sostituire.
Google ci può dare alcune risposte a questo proposito, andando a vedere i trend mondiali, e locali, negli ultimi 5 anni.
Ho impostato il grafico utilizzando il blu per l’Electronic Dance Music, il rosso per House Music, il giallo per la Techno, il verde per la Trap Music e il viola per il Reggaeton, ed ecco:

 

art-20-fig-1

 

La crescita continua è quella della Trap che potrebbe rappresentare il futuro, se non si satura prima (ad esempio come stanno facendo i rapper under 25 in Italia).
Techno è costante, in flessione la House, mentre per il Reggaeton sembra l’ultimo Natale in crescita.
Ma vediamo anche che in Russia si balla pesante, nei paesi latini vince il sound di Puerto Rico, nord America e Australia è EDM, e la House va ‘solo’ in Sud Afridca.
E poi guardiamo questa:

 

art-20-fig-2

 

Stesse variabili, ma in Italia.
In gran parte della penisola si continua a ballare la Techno, il Reggaeton va forte in Campania, Lazio, Piemonte e Sardegna, mentre la house è una ‘cosa’ meridionale.
Relativamente ai genere, la Trap cresce anche su base locale mentre la House rischia di retrocedere. Il suono portoricano ha avuto il boom a inizio anno, ma è calato sul lungo periodo.
Il nuovo suono? Matematicamente potrebbe essere una somma tra il concetto di ‘doppio più lento’ della Trap, la potenza della Techno e un ricordo di caraibi o di tropici.
Ma con la matematica non è mai stata fatta la popular music.

 

 

 

Fabrizio Galassi