Il futuro dell’industria musicale-digitale (possiamo serenamente smettere di parlare di Industria Discografica) passa da due fattori fondamentali: le edizioni e il value gap.
Sul primo punto le major, così come le piccole, sono ben organizzate: chi sa fare il proprio lavoro riesce a sfruttare il proprio catalogo in maniera egregia (vedi ad esempio la Carosello).
Il Value Gap, invece, è qualcosa sul quale c’è ancora molto da lavorare, ma dove esistono delle resistenze notevoli costruite a suono di DigiDollari, l’equivalente digitale del petrodollaro. Il Value Gap è la quantità di musica ascoltata/acquistata e il suo relativo valore economico percepito dagli artisti e dagli aventi diritto in genere.
Grazie ai suoi DigiDollari, Google e YouTube si possono permettere di contribuire all’industria musicale 17 volte meno di Applemusic, Deezer e Spotify.
A stabilire questo divario è l’associazione americana MusicWatch grazie all’unità di misura ARPU (average revenue per user), ma facciamo un po’ di conti:
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Nel 2016 YouTube verserà nelle casse dell’industria musicale più di un miliardo di dollari in revenue sharing. 300$ mln è la fetta americana.
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Negli USA YT conta circa 120mln di utenti.
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300.000.000$ diviso 120.000.000 users = 2.5$ per utente
Se facciamo lo stesso calcolo per i servizi premium di Spotify e Deezer, o per AppleMusic, l’ARPU di ogni singolo utente su base annua sarà di 42$!!! 17 volte maggiore rispetto a YouTube.
Quindi, grazie YouTube, come scrive MusicWatch, ma c’è ancora il Value Gap.
Un altro dato che va a scapito della piattaforma video, è il valore della revenue sharing. Basta guardare questo grafico per rendersi conto di quanto siano differenti i valori messi in campo: per generare un dollaro su Groove bastano 32 ascolti, su YouTube ne servono 776!
Ma allora perché YouTube rimane il più grande servizio di streaming musicale al mondo?
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Vanta oltre un miliardo di brani nel proprio catalogo, contro i 20/30 milioni dei competitor
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E’ gratis
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Ha contenuti on-demand
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E’ possibile skippare un numero infinito di brani
Fabrizio Galassi