Questo articolo si potrebbe chiamare anche “YouTube e i musicisti italiani: un rapporto incompreso”.
Ho preso come esempio internazionale Peter Hollens, un cantante specializzato nella musica a cappella, che ha recentemente pubblicato la sua esperienza con YouTube e di come è riuscito a ottenere 1.5 milioni di subscriber e oltre 200 milioni di views.
Peter è un artista completamente DIY, si gestisce il canale, decide quali video realizzare, quali album pubblicare ed ha voluto realizzare una miniguida con la propria esperienza basandosi su tre fondamentali principi:

 

  1. Attivare il rapporto con i fan
  2. Pianificare i contenuti da pubblicare
  3. Cercare collaborazione e supporto (anche economico) direttamente con il proprio pubblico
Sul suolo italiano l’unico punto difficile da realizzare è il terzo: è notoriamente oramai stabilito (in maniera erronea, chiaramente) che il crowd founding o altre forme di sostentamento, coma ad esempio Patreon, non sono amate dal pubblico che le assimila al concetto di elemosina.
Nella speranza che questo approccio cambi nel tempo, proviamo a concentrarci sui primi due punti.

 

ATTIVARE IL RAPPORTO CON I FAN
Peter Hollens spiega che la crescita si ottiene anche costruendo relazioni più che cercare di generare vendite. Se queste relazioni sono create su basi solide, il pubblico si sentirà parte del progetto.
In termini più pratici: se pubblicate solo contenuti ‘commerciali’ come ad esempio i videoclip dei vostri brani, avete un rapporto freddo; se invece siete in grado di parlare e condividere con il proprio pubblico anche la vostra vita, state costruendo qualcosa di più importante e solido.

 

Chi lo fa?
In Italia Lui è il più bravo di tutti anche se adesso si è spostato più su Instagram, ma grazie ai contenuti personali, il suo è il canale YouTube è quello che ha più subscriber in ambito musicale
  • FEDEZ = 1.2 mln subs + 420 mln views
Chi non lo fa?
Quasi tutti gli altri. Prendiamo ad esempio Tiziano Ferro, il meno social tra gli artisti top italiani e questo si riflette nei numeri, pur avendo le stesse views di Fedez ha un terzo dei subscriber.
  • TIZIANO FERRO = 432.000 subs + 435 mln views
Avere subscriber è fondamentale e la Universal dovrebbe saperlo (più avanti vediamo perché invece non lo sanno…), così come la Sugar che ne detiene le edizioni.

 

PIANIFICARE I CONTENUTI DA PUBBLICARE
Senza una strategia è difficile riuscire a crescere, soprattutto per quanto riguarda i contenuti più strutturati come ad esempio videoclip ufficiali o album/singoli. Anche in questo caso voglio prendere tre esempi italiani molto differenti tra loro ma che fanno parte della stessa industria: Warner, Universal e Sony.
  • Warner Music Italy: 1.68 mln subs + 1.54 mld views
    Sulla loro pagina vengono caricati mediamente due contenuti a settimana + contenuti extra come #WarnerSquad (interviste). Questo porta molta fidelizzazione e incentiva l’utente/subscriber a ritornare, in più rimane sempre aggiornato sulle uscite discografiche dei suoi beniamini, in più la Warner ‘piazza’ allo stesso utente altri suoi artisti che gli potrebbero interessare.
  • Sony Music Italia: 4.500 subs + 6 mln views
    Il paragone con la Warner è incredibile, parliamo di MILIONI contro MIGLIAIA (subs) e MILIARDI contro MILIONI (views), e va da se che sul canale della Sony i video vengono caricati una volta al mese e in maniera non continuativa.
  • Universal Music Italia: 51k subs + 86 mln views
    Nonostante la gestione scellerata e una completa assenza strategica, la Universal ha buoni numeri, soprattutto rispetto alla Sony.
Quindi:
  • Usare YouTube non solo per pubblicare il proprio videoclip, ma utilizzarlo come finestra sulla propria vita.
  • Avere un calendario dei contenuti da pubblicare, in particolare per eventi importanti (uscita discografica, album di Natale, tour, etc.) pianificare in maniera da raggiungere gli obiettivi prefissati: aumento dei subscriber, aumento di biglietti venduti, aumento delle plays/stream/downlad.
  • Riuscire a togliere dalla testa degli italiani che fare crowdfounding sia come chiedere l‘elemosina.

 

 

 

Fabrizio Galassi