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Sono uscito per un po’ dal labirinto di musicisti per andare a cercare ispirazione in altri campi artistici.
Così ho letto la storia di Allie Lehman, una graphic e web desiner, che ha deciso di accettare la sfida del 100 Day Project e realizzare un’opera al giorno durante il periodo del progetto.
Una volta finita la ‘sfida’, ben 71 dipinti degli 85 messi in vendita, sono stati venduti per un totale di 10.000 Dollari.
Partiamo dall’inizio: cosa è il 100 Day Project?
E’ una vera e propria celebrazione del processo creativo e mostrarlo per tutta la durata del periodo; lo scopo non è quello di esaltare il prodotto finale, ma arrivare a coinvolgere il pubblico nella parte più intima.
Ci sono varie edizioni, quella ideata da TheGreatDiscontent nel 2016 e quella che partirà a maggio 2017 gestita da un’organizzazione neozelandese.
Sta a voi decidere se partecipare in modo ufficiale oppure coinvolgere la vostra community in maniera specifica e stabilire voi quando iniziano i 100 giorni del progetto.
Ma come ha fatto Allie Lehman?
La scelta di Allie è stata quella di realizzare un disegno astratto al giorno e condividerlo sul suo account Instagram (di seguito l’opera 092/100)
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Come potete notare non ha grandissimi numeri con solo 134 persone a cui piace, qualche decina di commenti, ma tutte persone altamente interessate (target profilato).
Anche perché nel post si legge: “[…] Venderò una parte della collezione il prossimo mercoledì 27 Luglio! Alcuni dipinti partiranno da 40 Dollari. Potete iscrivervi e ricevere la notifica quando metterò online i quadri”.
I dipinti sono stati essi in vendita utilizzando una piattaforma sicura e verificata come BigCartel, molto frequentata da persone che vogliono scoprire nuovi artisti, ma soprattutto nuove forme d’arte.
Ecco però il primo post.
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Ve lo mostro per farvi capire l’importanza della partecipazione: ogni commento vede la risposta con tag da parte dell’autore. Questo stimola le persone a ritornare quotidianamente per vedere quali sono le novità, ma anche perché si sentono importanti e coinvolte nel progetto, anche come semplici spettatori.
Ed ecco, secondo Allie (e me), quali sono i punti fondamentali.
La sfida
Se decidete anche voi di accettare la sfida del 100DaysProject, il consiglio è quello di trovare lo stimolo più profondo e non farlo solamente per gioco. Provate a capire se volete imparare un nuovo strumento, una nuova tecnica di composizione, sviluppare un nuovo genere, scrivere per gli altri, etc. L’importante è che coinvolgete il pubblico: se iniziate qualcosa di nuovo dovete mostrare le difficoltà e chiedere suggerimenti. Se, invece, fate qualcosa che conoscete bene, ricordatevi di mostrare il processo perché le persone vorranno imparare qualcosa da voi.
Pensate al ritorno economico: stimola il processo creativo
Se avete letto l’ultimo articolo su OraMusica avrete capito quanto è importante saper vendere e come si può imparare. Non dovete vergognarvi dei soldi, aiutano il processo creativo, vi danno la possibilità di acquistare nuovi strumenti, di migliorare la vostra professionalità, possono permettervi di concentrarvi su una cosa per più ore al giorno. L’importante è capire il valore delle cose che fate.
Cosa che non ha fatto Jonathan Mann nel suo 2000 songs for 2000 days
Non dovete essere ‘famosi’ per guadagnare online
L’importante non è avere un account popolatissimo, ma ben strutturato, organizzato, con relazioni solide. Se volete farlo con la pagina Facebook, siate sicuri delle vostre relazioni che avete costruito negli anni.
Come pubblicherete i vostri lavori?
Stabilite da subito che tipo di format utilizzare e come ‘contornare’ i vostri prodotti. Allie pubblicava i propri lavori insieme a contenuti che la ritraevano durante il processo. Ricordate la sfida? Il 100DaysProject non è sul prodotto, ma sul progetto, non dimenticatevelo.
Stabilite un costo
Siete online, non in uno studio di registrazione o in una gioielleria. Cercate di realizzare un prodotto (o un servizio) che sia facilmente acquistabile. Allie vendeva i suoi dipinti da 25 a 75 dollari, non particolarmente costosi, ma come lei stessa spiega: “Io ho comprato un sacco di spillette, non lo ho mai usate, lo facevo per supportare le piccole attività”. Questo è il senso.
Brand Alignment
La parte più interessante di tutta questa storia è la naturale evoluzione del progetto; fare 100 brani, arrangiamenti, testi o recensioni è un lavoro immane e a un certo punto l’ispirazione viene meno, magari è solo un mal di testa o un dopo sbronza, ma a quel punto cosa fate? La community è la vostra risorsa. Se avete lavorato bene troverete nei commenti la benzina per riaccendere il motore, customizzarlo, migliorarlo o differenziarlo. Il pubblico vi indicherà la strada e voi vi evolverete per seguirla: non si tratta di seguire la massa, ma di portare a casa il 100DaysProject.
Chi accetta la sfida?
Fabrizio Galassi