Prosegue l’appuntamento settimanale con le risposte alle domande che gli autori e gli artisti ci pongono relativamente ai propri diritti e alla tutela economica delle opere di ingegno. Dopo il “debutto” di settimana scorsa dedicato alla musica dal vivo vissuta dal punto di vista di chi la crea e la esegue, oggi spostiamo il focus concentrandoci maggiormente su chi utilizza il repertorio tutelato come l’organizzatore, professionale e non, di un evento musicale. A chiunque voglia dare vita a un evento che includa una qualsiasi forma di intrattenimento musicale viene chiesto di ottenere una licenza e pagare il compenso dovuto per diritto d’autore perché tutto si svolga a norma di legge: vi siete mai chiesti la ragione?
Perché pagare SIAE?
Le opere creative come i brani musicali sono un bene prezioso e sono l’espressione di un lavoro intellettuale che è giusto tutelare e ricompensare come ogni altro lavoro. Ogni volta che un’opera viene eseguita, diffusa, riprodotta o utilizzata nelle forme più diverse, l’autore ha diritto ad un compenso. Pagare SIAE significa pagare il diritto d’autore che garantisce la libertà di chi crea.
Attenzione, però: ci si potrebbe chiedere perché, corrispondendo già un cachet alla band o al Dj protagonista del vostro evento, sia necessario pagare anche SIAE. La ragione è semplice: non sempre l’attività dell’artista può dirsi creativa allo stesso titolo di quella dell’autore. L’artista interviene su un’opera già compiuta nei suoi elementi creativi e perciò capace di vita autonoma. L’interprete svolge un’attività di mediazione tra l’autore e il pubblico. Riguardo al nostro caso musicale: l’artista che interpreta ed esegue un brano non è necessariamente anche autore del brano. Pensate, ad esempio, alle tante cover band che ogni giorno calcano i palchi di tutta Italia.
Inoltre la maggior parte delle opere sono “condivise” tra più autori (legati ai rispettivi editori) che hanno contribuito alla loro creazione, e che hanno quindi diritto di essere remunerati. SIAE tutela autori ed editori, in particolare tutela i loro diritti patrimoniali. Non si occupa dei diritti connessi che sono quei diritti che garantiscono un compenso economico non all’autore, ma ai soggetti collegati o affini, per esempio alla casa discografica di un musicista. Da qui potrebbe sorgere quindi la domanda…
Perché devo chiedere una licenza?
Le opere dell’ingegno sono protette dalla legge sul diritto d’autore. Per questo occorre chiedere una licenza, in modo da essere in regola come utilizzatori di brani musicali tutelati. I compensi richiesti costituiscono la retribuzione di chi ha lavorato alla creazione di un’idea e danno valore all’intera industria creativa e culturale.
Ecco, quindi, perché affidarsi a SIAE, che include nel proprio catalogo le opere migliori del mondo. Puoi scegliere tra tutti i brani di maggior successo italiani e internazionali: sono oltre 45.000.000 le opere tutelate da SIAE. Oltre 150 Società di collecting hanno affidato la tutela dei loro repertori in Italia a SIAE.
Per ottenere la licenza puoi rivolgerti alle 465 agenzie mandatarie, 10 sedi regionali/interregionali e 28 filiali SIAE in tutta Italia, oppure puoi chiedere informazioni, licenze e procedere ai pagamenti anche online: già 500.000 utilizzatori usufruiscono dei repertori SIAE.
Vorrei organizzare un concerto del mio gruppo per la festa di laurea di una mia amica: un locale ha promesso di darci lo spazio, ma ci ha detto “alla SIAE pensateci voi”. Cosa dobbiamo fare?
Se il gruppo intende suonare repertorio tutelato da SIAE è necessario richiedere un permesso per feste private e compilare e riconsegnare il programma musicale della serata. È possibile fare tutto in modo semplice e veloce online iscrivendosi ai servizi digitali di SIAE e richiedendo un permesso per feste private.
Per approfondire https://www.siae.it/it/servizi-online-term/permessi-feste-private