Mentre l’Italia è ancora in attesa del decreto attuativo che renda esecutivo l’emendamento Franceschini alla legge di stabilità 2017 atto ad arginare legalmente il fenomeno del secondary ticketing, negli USA la legge promulgata dal governatore della stato di New York Andrew Cuomo che ha reso un reato penale il bagarinaggio online inizia a sortire i suoi primi effetti: sei società operanti sul mercato secondario degli ingressi per spettacoli di musica dal vivo sono state complessivamente multate per la cifra di 4 milioni e duecentomila dollari.
A finire nella rete del procuratore Erich Schneiderman – lo stesso che diede avvio alle indagini che portarono all’elaborazione e alla successiva approvazione della legge antibagarinaggio – sono state la Prestige Entertainment (multata per 3.35 milioni), la Presidential Tickets (multata per 125,000 dollari), la Concert Specials, Inc. (multata per 480,000 dollari), la Fanfetch Inc. (multata per 55,000 dollari), la BMC Capital Partners (multata per 95,000 dollari) e la Top Star Tickets (multata per 85,000 dollari). Una settima società, la Componica, finita nel mirino del procuratore per aver prodotto un software in grado di eludere le misure anti-bot attuate dalle piattaforme operanti sul mercato primario, ha raggiunto col Schneiderman un accordo extragiudiziale, i cui dettagli non sono stati rivelati.

 

“I rivenditori senza scrupoli che infrangono le regole prendendo un vantaggio rispetto ai consumatori sono una delle principali ragioni per le quali quello dei biglietti resta ancora oggi un mercato truccato”, ha spiegato Schneiderman in una nota: “Proseguiremo nella nostra battaglia per rendere quello dei biglietti per i concerti un settore sempre più trasparente, in modo che i fan abbiano la possibilità di assistere agli show dei loro artisti preferiti. Chiunque infrangerà le regole ne pagherà il prezzo”.
Contrariamente a quello preso dall’antitrust italiana lo scorso 13 aprile, che ha colpito essenzialmente l’operatore primario TicketOne non per connessioni con il mercato secondario ma per presunte mancanze nel contrasto alle speculazioni (la pronuncia, infatti, è stata impugnata dalla controllata di Eventim, che si è rivolta con un ricorso d’urgenza al Tar del Lazio) e in misura minore quattro piattaforme di secondary ticketing (ma non per la rivendita dei biglietti in sé, ma per la carenza di informazioni relativa al face value degli stessi), il provvedimento preso dallo stato di New York ha colpito direttamente i primi beneficiari delle operazioni sul mercato secondario, cioè i broker, che – in questo caso – non sono singoli individui (o, come mostrato dalle Iene riguardo il panorama italiano, strutture architettate da bagarini-imprenditori) ma vere e proprie società di compravendita biglietti, con tanto di licenza statale per questa attività.

 

Per approfondire http://www.rockol.it/news-673637/secondary-ticketing-stato-new-york-multa-sei-societa-4-mln