La situazione di Soundcloud sarebbe ormai irrecuperabile e non sembra più improbabile che l’azienda dichiari bancarotta a breve. Nella giornata di ieri l’amministratore delegato dell’azienda, Alex Ljung, ha annunciato il licenziamento di 173 dipendenti e la chiusura delle sedi di Londra e San Francisco, per cercare di arginare i costi dell’azienda al collasso. Le competenze di queste due uffici saranno decentrate presso le sedi preesistenti di New York e Berlino.
Nonostante i problemi finanziari di Soundcloud siano da tempo annunciati, sembra che non si sia intervenuti in tempo con dei provvedimenti di austerity verso le ingenti spese che i grandi e lussuosi uffici in giro per il mondo sono costati all’azienda. Oltre all’opulenza, a causa del numero relativamente basso di utenti premium e nonostante il flusso di pubblicità, lo scorso anno le perdite sono state di oltre 50 milioni di dollari, aggravate da un debito crescente e investitori impazienti. Tutti questi problemi finanziari hanno definitivamente convinto Spotify ad abbandonare la corsa per un’eventuale acquisizione, mentre sembra che Deezer si sia mostrato interessato, ma non c’è ancora nulla di ufficiale in questo senso.