Scf srl, organizzazione di gestione collettiva dei diritti connessi musicali, ha approvato il bilancio 2016 comunicando un incremento del 12,4% nei ricavi distribuiti a discografici e società di gestione dei diritti degli artisti. Il totale ripartito è stato di oltre 45 milioni contro i 40 milioni del 2015 (oggi i diritti connessi valgono il 22,5% di tutto il mercato discografico italiano).
La crescita nei diritti musicali è stata trainata dalla copia privata, dal broadcasting (che contribuisce per il 38%) e dal public performance. In quest’ultimo settore sono cresciuti gli incassi per gli eventi privati (+71%), segmento dove è stata avviata un’ottimizzazione delle micro licenze con il portale online di Siae e gli incassi tramite i music provider che presidiano le principali insegne del retail (+8%). In forte aumento anche il presidio del mercato con crescita del 77% nel settore dei villaggi turistici, del 31% tra gli enti no profit, del 25% tra mostre e fiere. «Ancora un anno di crescita e di adeguamento strutturale per restare sempre allineati con i cambi di ritmo del mercato – commenta il dg Marco Ornago – e nel 2017 proseguiranno le attività e l’impegno a favore dei nostri soci e mandanti». In calo, causa crisi dei settori, i pubblici esercizi (-9,2%) e le discoteche 3,6%).
Nel marzo 2017 l’Italia ha recepito la Direttiva Barnier sulle società di gestione collettiva «con rilevanti previsioni – recita il comunicato della srl – anche per le imprese come Scf.