Il Consiglio dei Ministri riunitosi venerdì 3 marzo ha approvato il decreto di recepimento della direttiva Barnier, provvedimento elaborato dalla Commissione Europea che ha come scopo quello di modernizzare il mercato dei diritti d’autore dei paesi UE.
Come si legge nella delibera pubblicata sul sito ufficiale del governo, l’approvazione del cdm – fatta su proposta del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini – permetterà agli autori di scegliere a chi affidare la gestione dei propri diritti, che potranno andare tanto ad altre società nazionali operanti nella Comunità Europea (come, ad esempio, la francese Sacem, con la quale SIAE è già alleata per mezzo della piattaforma Sharon) o a entità private come Soundreef, pur riconoscendo alla Società Italiana di Autori ed Editori l’esclusiva nelle operazioni di collecting sul territorio nazionale.
Una decisione apparentemente contraddittoria, che – molto probabilmente, e come già ipotizzato mesi fa – non sbroglierà la matassa già apparsa molto ingarbugliata durante la settimana sanremese, quando SIAE e Soundreef si affrontarono indirettamente riguardo la riscossione dei diritti d’autore degli artisti in gara all’Ariston appartenenti alla scuderia di Davide D’Atri: a incassare le royalties, secondo quando stabilito dal cdm, sarà ancora la SIAE (che, pure, dovrà introdurre “nuove regole di trasparenza”), ma solo dietro espresso mandato dell’eventuale società terza sceltà dall’autore. Mandato che, per esempio, Soundreef non ha alcuna intenzione di concedere.