La cara vecchia «febbre del sabato sera» fa ballare 1,1 miliardi. A tanto ammonta il volume d’affari generato ogni anno dal settore del divertimento notturno e delle discoteche italiane che rappresenta il 20% sul totale del volume d’affari dell’intera «economia della notte». Il dato emerge dal Congresso nazionale di Silb Fipe, la maggiore organizzazione di rappresentanza del comparto dell’intrattenimento danzante e dello spettacolo aderente a Confcommercio, tenutosi a Saint Vincent.
La presenza di locali di intrattenimento notturno in Italia (discoteche, sale da ballo, night club e simili) si concentra soprattutto nel Nord Ovest (27,8 %), seguono Nord Est (21,4%), Centro (29,6%) e Sud e Isole (21,2%). La Lombardia con il suo 14,8%, la Toscana con il 10, 4% e l’Emilia Romagna con il 9,8% rappresentano le regioni con maggiore offerta di locali di intrattenimento notturno.
L’impresa media di settore ha un volume di affari annuo da 280mila euro, circa 9.600 ingressi distribuiti su 125 spettacoli offerti. A quanto pare sullo Stivale sta tornando la voglia di ballare: dopo anni di flessione delle presenze, si torna ai livelli di pre-crisi. La «febbre del sabato sera» nel 2016 ha contagiato, per la maggior parte, i giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni (35,4%), seguiti dai 20-24enni (22,8%) quasi alla pari con i 35-44enni (22,2%). Il 10,3% di minorenni (15-17 anni) frequenta discoteche, percentuale che all’incirca si mantiene nei giovani di 18 e 19 anni (9,3%). Si sta affermando, inoltre, sempre secondo l’indagine, un nuovo modello di fruizione dei locali notturni con una percentuale in crescita di partecipazione a piccoli eventi musicali che negli ultimi otto anni è cresciuta del 17 per cento. Secondo la ricerca, l’offerta di locali notturni e delle discoteche svolge un ruolo trainante per lo sviluppo turistico. I dati evidenziano che nella scelta della destinazione per le vacanze i turisti mettono «l’offerta di intrattenimento» al terzo posto dopo «la cortesia/ospitalità» e «qualità del mangiare e bere». Solo al sesto posto si colloca l’«offerta culturale». Lo studio rivela che la presenza dei turisti è fondamentale per il fatturato delle discoteche (59,5%). Nonostante ciò, permane una bassissima attenzione degli enti di promozione turistica nei confronti dei servizi di intrattenimento. Questa è considerata scarsa o nulla dal 78,6% degli operatori intervistati. Eppure la spesa dei turisti (italiani e stranieri) destinata alle attività ricreative, culturali e di intrattenimento è del 24,8%, seconda solo all’alloggio e alla ristorazione (54,4%). Tale spesa sale fino al 44% quando i turisti scelgono un alloggio privato. L’occupazione giovanile rappresenta una percentuale importante del settore: il 36,1% dei dipendenti delle discoteche ha un’età compresa tra i 20 e 30 anni e tra questi l’occupazione femminile supera, seppur di poco, l’occupazione maschile. Il 23,8% degli occupati ha tra i 30 e i 40 anni e il 16,6% ha meno di 20 anni.
Per approfondire http://francescoprisco.blog.ilsole24ore.com/2017/11/27/discoteche-con-la-febbre-del-sabato-sera-ballano-11-miliardi-lanno/?refresh_ce=1