Il sito web specializzato Music Business Worldwide (MBW), ha pubblicato un dettagliato articolo dove vengono analizzati alcuni documenti riguardanti i dati economici dei primi anni di Spotify comparati con le analisi dei dati attuali.
Nell’estate del 2009, alcune indiscrezioni sostenevano che diverse case discografiche e Merlin (l’agenzia globale per i diritti digitali per il settore delle etichette indipendenti del mondo) avevano acquisito quote azionarie nella nuova startup svedese, Spotify. Le prime notizie riferivano che la più grande di queste quote azionarie era stata presa da Sony BMG, con il 5,8%, seguita da Universal con il 4,8% e Warner con il 3,8%.
Secondo la recente analisi sui dati svolta da Music Business Worldwide, quei numeri erano sbagliati.

 

Per approfondire https://www.rockol.it/news-690523/il-valore-delle-quote-azionarie-spotify-sony-warner-universal