Luglio in Francia è il mese del Tour de France da più di 100 anni, da noi sarà il mese di Vasco Rossi. Il mese del patrimonio popolare/culturale più importante d’Italia, colui che dovrebbe essere nominato Senatore a Vita per aver “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”, carica che molto probabilmente non sarebbe accettata a Zocca, infuocando ancora di più gli animi e la passione per questo monumento reale, sul quale i piccioni non defecano perché in continuo movimento.
Ecco. Tutto questo più il concerto di sabato. Ed ecco il Luglio Vaschiano.
Quello che però ancora Vasco non sa di sapere, è che il suo artista preferito è Giovanni Truppi. Quello che ancora gli organizzatori del Modena Park non sanno è che Truppi aprirà il concerto del 1° Luglio. Questa notizia così sconvolgente non è ancora arrivata a casa di Giovanni che ignora tutto questo futuro presentabile, e che molto probabilmente sta segando un altro pianoforte.
Ma come è accaduto che un partigiano musicale come Truppi conquistasse il cuore così gonfio di interessi di Vasco Rossi?
Perché, si chiedono i fan del Blasco, colui che scrisse “E’ andata a casa con il negro, la troia!” si è innamorato di un altro che non può essere concretizzato soltanto in una frase, ma ha bisogno del respiro di un’intera canzone per essere inteso, sennò esce fuori solo “e poi gli do un bacio a questo mio amico”, mentre ci perderemmo “Lui mi dice: ‘Lo senti il rumore dell’universo in questo momento? Ti posso dare un bacio sulla bocca? Lo sai che noi non moriremo mai?’ Io penso che no: che non lo so. Ma non glielo dico, e poi gli do un bacio a questo mio amico” (da “Amici Nello Spazio”, album “Il Mondo E’ Come Te Lo Metti In Testa”).
Appunto perché sono così estremamente differenti, ma con la stessa vibrazione di fregarsene completamente di quello che gli altri possano pensare: ‘è molto più importante quello che ho da dire rispetto a quello che direte di me’. Il primo mette in mostra il suo pacco testosteronico, il secondo la sua visione di un amore senza O e A, senza importanza per il sesso opposto.
Vasco si è innamorato definitivamente (ma ancora non lo sa) quando ha ascoltato “Lettera a Papa Francesco I”. “Casso, una lettera al Papa. Cristo, questo Giovanni è un genio!” avrebbe ‘dovuto dire’ prima ancora di leggerla. Poi in passaggi come “Ci vuole un gesto che nessuno ha mai fatto prima, di morte e di resurrezione”, come “che nessuno ha mai fatto prima? Cristo Giovanni! Stai scrivendo al Papa!”. Fino al momento in cui, a forza di chiedere a Francesco di sciogliere la chiesa, Truppi fa: “Francesco, ma veramente non ci hai pensato mai? Nemmeno quando sei da solo a letto come tutti gli altri? In pigiama, in mutande, e sbadigli, pensaci. Almeno come a una fantasia, almeno come a un ‘chissà come sarebbe?’”. A questo punto Vasco è scattato sulla sedia pensando: “E’ vero, Giovanni è una serie TV mentre io sono un film”.
Da quel momento Rossi ha iniziato a pellegrinare nei testi di Giovanni, giocando e divertendosi con “E’ andata proprio così, sì, hai messo incinta una scema. Si, è vero, è carina, non puzza, è educata, è brava in cucina, ma un amico non mente, ed io me lo ricordo che dal primo momento che ti ci vedevi dicevi ‘mah, non ho molto da fare in questo periodo, mi sto vedendo con una, un po’ scema’” “Hai Messo Incinta Una Scema”). Invidiandolo per “Ti strapperò il cuore perché sei un traditore. Sei peggio delle suore: dici che nevica, che nevica, e invece c’è il sole” (“Ti Ammazzo”). Fino a sognare la sua storia d’amore con il super-supereroe: “Ho sognato che facevo l’amore con Superman. Era molto meglio di te, era grande, era forte, era Superman. Non mi ricordo se aveva il mantello o il vestito blu […]. Ma mi ricordo la posizione lui mi faceva volare, volare, volare, volare, volare. E invece tu non mi hai mai fatto volare. Perché sei pesante.” (“Superman”).
Per non parlare poi delle composizioni.
Vasco sa di essere didascalico, perennemente eccitato con il sangue a pompare ogni singola nota, anche se è una ballata; con batterie e chitarre iper definite e un’erezione come melodia. Così quando ha ascoltato Truppi ha trovato il suo opposto, il polo di attrazione; se lo mette in cuffia quando va a correre, e lo rilassa. In particolar modo “Nessuno” (Il Mondo E’ Come Te Lo Metti In Testa), la sua (di Vasco) canzone preferita (ma ancora non lo sa) proprio per correre: 80 bpm di batteria senza charlie, una chitarra seminuda e una voce che ti sta dicendo “ma chi se ne frega di tutti gli orpelli di plug-in ed effetti, e chi se ne frega del mio falsetto sgangherato”. E questa cosa a Rossi lo fa impazzire.
Quando Vasco ascolta Truppi, dalle 8 alle 12 volte al giorno, che diventano 24 quando si avvicina un concerto, non vuole essere disturbato, neanche da Tania Sachs che gli urlerebbe (se sapesse che è il suo cantante preferito): “Ma cosa stai ascoltando… ancora questo Truppi… ma non lo conosce nessuno!”. Insomma, Il Blasco ascolta Giovanni di nascosto e questa cosa lo eccita ancora di più, perché sa di far parte di un piccolo gruppo di esploratori, forse qualche centinaia di migliaia di persone che messe tutte insieme, in un unico posto, non arriverebbero a fare sold-out al Modena Park.
Ma Vasco non ha bisogno di persone in più, ha ricevuto tanto da loro ed è arrivato il momento di dare qualcos’altro, oltre alle canzoni. Ed ha deciso di regalare al suo popolo Giovanni Truppi.
Solo che ancora ci sono delle pratiche da sbrigare: Vasco ancora non sa di amare Truppi, Tania Sachs non sa che dovrà litigarci, l’organizzazione non sa di dover riservare uno slot sul palco, i roadie non conoscono ancora la scheda tecnica di Giovanni, il fonico di palco e di sala non sanno di dover riservare qualche canale per il pianoforte segato di Truppi; ma soprattutto il popolo di Vasco non sa di aver trovato colui che li farà evolvere.
Quando tutto questo si manifesterà, Vasco verrà nuovamente intervistato per uno speciale su SkyArte:
“Vi ricordate quando vi dissi che mi piacerebbe evolvere e passare da artista a persona normale? Ecco, ho trovato colui che mi può aiutare in questa transizione.”
“E chi è?”
“Si chiama Tommaso Paradiso!”
“Ooooooh…”
“No, è Giovanni Truppi”
“Aaaaaaah!”
Fabrizio Galassi