Nell’era in cui lo streaming sta diventando il metodo di ascolto più diffuso, avere i propri brani inseriti nelle playlist più seguite di Spotify è certamente un modo sicuro per farsi conoscere. Con un mercato discografico dominato per due terzi degli introiti dalla fruizione digitale, contano sempre più i numeri su internet: le views su YouTube, le interazioni sui social, persino le citazioni su Wikipedia, figuriamoci quindi quanto possa essere importante per un artista avere la propria musica inserita nelle playlist del momento, magari proprio tra le migliori uscite internazionali. Gli artisti emergenti lo sanno bene, ed è per questo che va diffondendosi un vero e proprio mercato nero dove basta pagare per avere l’occasione di farsi notare e magari farsi scoprire da una casa discografica.
Come riportato da Dailydot.com, il giovane rapper di Atlanta Tommie King è presente in ben 14 playlist con il suo ultimo singolo, e ha già raggiunto più di 110 mila ascolti. Il suo manager è decisamente soddisfatto, e afferma: “Senza le playlist di Spotify, per dire la sincera verità, non mi sembrava che stessimo realizzando un granché”, aggiungendo che “lo streaming al momento è l’unico modo per raggiungere persone con le quali altrimenti non riusciresti a connetterti”.
King ha pagato per ottenere tutto ciò, ed è solo un esempio del crescente sistema di compravendita, che se fatto bene riesce a rovesciare le cose, permettendo agli artisti di guadagnare ben più di quanto abbiano speso.