Abbiamo già esplorato la parte tecnica del vinile e il suo crescente interesse da parte degli appassionati di musica che lo desiderano in quanto un bene tangibile con un valore decisamente superiore al CD.
Un trend positivo che accompagna a pizza di plastica nera verso una nuova giovinezza hipster, come se il 1991 non fosse mai passato, proprio perché le vendite del vinile nel 2016 sono state come quelle dell’anno di “Nevermind”.
Questo nuovo interesse sta spingendo molti discografici a cavalcare il concetto di etichetta basata esclusivamente su pubblicazioni in vinile, che in inglese suona molto più hip: vinyl-only labels.
Sono piccole aziende principalmente dedicate alla musica elettronica che operano in zone decentrate, da Berlino alla Norvegia, da Brooklyn a Birmingham. E pubblicano generi super underground con nomi molto specifici e geolocalizzati: Romanian Minimal-Techno, Norwagian Lo-Fi house, London retro-acid, Washington new-school boogie.
Anche la scelta del design va nella direzione del minimal con cover bianche e degli adesivi con immagini al posto delle specifiche tecniche e info delle tracce nel centro del disco.
Queste tipologie di etichetta lavorano con basse tirature, massimo 1.000 copie a uscita e spesso si fermano a 300, perché non puntano sul mercato discografico ma su quello della awareness, della consapevolezza dell’artista e far in modo di incrementare i cachet delle esibizioni dal vivo/DJ set.
Accade perché questi album spariscono in pochi giorni dagli scaffali dei negozi specializzati e non è possibile trovare i brani su Spotify, Deezer, Soundcloud e BandCamp: diventano rari e sarà possibile ascoltarli esclusivamente alle serate del DJ in questione.
C’è anche un mercato parallelo, tra ascoltatori/appassionati/artisti, che si svolge su Discogs.com, dove questi dischi possono raggiungere anche 100 dollari di quotazione nel momento in cui escono di produzione. Addirittura c’è stato un vinile accreditato a Unknown Artist la cui traccia era il loop di una cassa TR-909 lunga tutto un lato, ed è stato venduto al triplo del suo prezzo originale.
Le vinyl-only label giocano sul fatto di non fornire altri formati per ascoltare la musica, se così non fosse il disco si deprezzerebbe immediatamente. E’ il caso della Anira svedese che dava la possibilità di ascoltare il suo catalogo anche su BandCamp, poi ha deciso di togliere tutto e le sue produzioni in vinile sono arrivate ad essere scambiate a 40 dollari a pezzo.
Chi è il pubblico?
Ci sono i ragazzi appassionati di vinile, i Dj che ritornano ai giradischi e una fascia più adulta, i vecchi baby boomer degli anni ’50, diventati hippy nei ’70, appassionati di tecnologia nei ’90 e amanti del fisico negli anni della polverizzazione delle cose.
Più che sapere cosa è successo nel 2016, concentriamoci sul futuro con uno studio Deloitte pubblicato da Forbes: entro la fine del 2017 il mercato del vinile potrà valere intorno ai 900 milioni di dollari assestandoci al 7% di tutto il mercato discografico. Va però fatto una piccola proporzione: nel 1981 si vendevano 1 miliardo di LP, nel 2017 sono stati venduti solo 40 milioni (ragioniamo sui numeri, non sulle percentuali).
Vediamo quindi come sono andati i due mercati principali:
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Vinile USA
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Crescita del 25.9% su base annua
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8% degli album venduti
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7.2 milioni di pezzi
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Vinile UK
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Crescita del 53% su base annua
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5% degli album venduti
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3.2 milioni di pezzi
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Vinile ITALIA – i dati completi arriveranno solo a fine febbraio, disponibili sono solo quelli relativi ai primi 9 mesi del 2016
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Crescita del 45% su base annua (in valore economico)
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6% degli album venduti
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5.3 milioni di Euro generati (rispetto ai 3.645.000 Euro dello stesso periodo 2015)
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PS: lo stream a pagamento è cresciuto del 50%!
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Per maggiori informazioni:
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Pitchfork: “The Holdouts: An Exploration of Vinyl-Only Labels in The Digital Age”
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Noisey: “Vinyl Is About To Become a Billion-Dollar Industry”
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Forbes: “Vinyl Sales Aren’t Dead: The ‘New’ Billion Dollar Music Business”
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Digital Music News: “Still a Fad? Vinyl Records Return to 1991 Sales Levels”
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NME: “David Bowie Helps Vinyl Sales Reach a 25 Year High”
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BuzzAngleMusic: “2016 U.S. Music Industry Report”
Fabrizio Galassi