Non è certo la prima volta che un gruppo di studiosi applica le sue conoscenze al mondo musicale per capire meglio come funzionano determinati comportamenti umani. Che si tratti degli effetti della musica dal vivo sui nostri livelli ormonali, o come raggiungere un orgasmo ascoltando una canzone, è interessante capire quali sono le basi scientifiche di determinati effetti sonori.
Secondo uno studio della Proceedings of the National Academy of Sciences, è stato stabilito che il musicista più importante all’interno di una band è sicuramente il bassista. Nel loro trattato, gli studiosi Michael J. Hovea, Céline Mariea, Ian C. Brucec e Laurel J. Trainor affermano che il nostro cervello percepisce meglio gli strumenti ritmici i cui suoni hanno una bassa tonalità. In pratica se apprendiamo il ritmo di una canzone e ci facciamo coinvolgere seguendo la sua velocità battendo il piede o ballando, il merito va più al basso che a strumenti come la batteria o la chitarra ritmica.
“Dopo diversi test su modelli biologicamente plausibili di apparati uditivi” – spiega la relazione – “Si conferma la superiorità delle basse frequenze nell’ambito della codifica del tempo. Questo spiega come nella musica sia diffusa la pratica di affidare il ritmo a strumenti che emettono suoni bassi rispetto a quelli che trasmettono la melodia di un brano”.

 

Per approfondire https://www.rockit.it/news/bassista-studio-scientifico-musicisti