La questione basilare, il più delle volte, è chiara: quando un’opera musicale viene sfruttata l’autore (o gli autori) e il titolare (o i titolari) dei diritti ricevono un compenso per l’utilizzo. Sono i dettagli, però, che sovente sfuggono ai più, che fanno fatica a districarsi nel complesso mondo della ripartizione degli incassi per diritto d’autore, intermediati e raccolti in Italia da SIAE da tutti i canali di utilizzazione: dai concerti alla radio e televisione, dai teatri alle sale da ballo, dai cinema ai bar ad altri luoghi pubblici..
Proprio per fare chiarezza abbiamo scelto di dedicare il sesto appuntamento con le domande che i lettori artisti ci (e si) pongono a una questione molto tecnica ma anche molto importante, cioè…
Come vengono ripartiti gli incassi di SIAE per la musica?
SIAE paga direttamente agli autori e agli editori tutto ciò che viene suonato, ripartisce la maggior parte degli incassi in modalità analitica attraverso un metodo semplice e trasparente. Tutte le indicazioni si trovano in un documento chiamato Ordinanza di Ripartizione che ogni anno viene aggiornato con i criteri di ripartizione per tutti i canali di utilizzazione delle opere. Nel 2016 SIAE ha introdotto una novità molto importante: tutti gli eventi pubblici con programmi musicali inviati digitalmente vengono ripartiti analiticamente al 100%.
In parole povere: conferendo mandato ad una società di gestione collettiva come SIAE che monitora l’utilizzazione delle opere, fornisce le licenze e incassa i diritti, l’autore può dedicarsi alla sua arte e non occuparsi di autorizzare e riscuotere per ogni singola utilizzazione. Poiché SIAE è governata dagli Associati, sono gli autori e gli editori stessi a definire le regole per la ripartizione dei proventi incassati.
Il valore che l’autore può trattare da solo è certamente più basso rispetto a quello che può trattare la società di gestione collettiva, che gestisce il repertorio di tutti gli autori, dai più affermati agli emergenti. Elemento fondamentale per procedere correttamente alla ripartizione degli incassi sono le informazioni – essenzialmente, il titolo dell’opera e il compositore – relative alle utilizzazioni delle opere cui gli incassi stessi si riferiscono. SIAE ripartisce la maggioranza degli incassi in modo “analitico”, ovvero sulla base delle informazioni contenute nei programmi musicali, punto di forza e caratteristica distintiva di SIAE nel panorama internazionale delle Società di Gestione Collettiva dei Diritti d’Autore.
Questa attività di lavorazione analitica dei programmi musicali anche se onerosa in termini di gestione, consente di tutelare tutti gli aventi diritto, anche i soggetti più “piccoli” in termini di diritti maturati, secondo il motto “a ciascuno il suo”.
Grazie alla rete capillare – 10 Sedi, 28 filiali e 465 mandatarie in tutta Italia – SIAE presidia tutto il territorio. Ogni settimana controlla oltre 35mila eventi musicali rendicontando il repertorio suonato in ciascuno. Anche i sistemi di controllo del territorio sono stati digitalizzati consentendo accertamenti mirati e informazioni aggiornate in tempo reale. Dal primo luglio 2016 tutti gli eventi pubblici con programmi musicali inviati digitalmente vengono ripartiti analiticamente al 100% (a tal proposito, si veda anche: Musica dal vivo e diritto d’autore: cosa c’è da sapere prima di salire sul palco).
E c’è di più: la ripartizione degli incassi segue regole ben precise per ogni tipo di utilizzazione del repertorio raggruppato in categorie, o “classi”. Sorge quindi spontanea la domanda…
Cosa sono le Classi di ripartizione?
Il termine Classe viene storicamente utilizzato nelle norme di ripartizione (Ordinanza di Ripartizione) per distinguere diversi settori di utilizzo delle opere, ciascuno caratterizzato dalle sue specificità. Nella categoria “Balli e Concertini” (Classe I) sono inclusi gli eventi con ballo e senza ballo (denominati “concertini”). In tale categoria sono compresi i trattenimenti con esecuzioni musicali dal vivo o mediante strumento meccanico (es. i DJ set nelle discoteche), nonché le esecuzioni musicali non in abbonamento effettuate in pubblici esercizi. Con “Film e Telefilm” (Classe II) si intendono le colonne sonore per film di lungometraggio, cortometraggi e serie TV mentre nella categoria “Emittenza Radio e TV” (Classe III) sono incluse le diffusioni televisive e radiofoniche (es. Rai 1, RDS, ecc.). I “Concerti ed altre Esecuzioni Pubbliche” (Classe IV) rappresentano, invece, tutte le esecuzioni non comprese nelle altre classi, come ad esempio i concerti sinfonici, i concerti di musica leggera, danza, bande musicali, spettacoli di arte varia, ecc. I “Diritti di Riproduzione e Registrazione” (Classe V) sono gli incassi da vendita di CD, DVD, ed altri supporti magnetici, mentre il “Multimediale On Line” (Classe VI) rappresenta l’utilizzazione di opere musicali in formato digitale su internet (es. download di brani da iTunes o streaming di brani da Spotify). Nella categoria “Estero” rientrano le utilizzazioni di opere del repertorio all’estero e rimesse a SIAE da parte delle Società consorelle (SIAE tutela i propri aventi diritto in oltre 120 Paesi del mondo). Con “Copia Privata” si intendono i compensi per copia privata audio e video, ad uso personale, su CD vergini, pen-drive, hard-disk, smartphone ecc.
Per approfondire http://www.rockol.it/news-674367/musica-e-diritti-come-vengono-ripartiti-incassi-siae-faq-6