Difficile aspettarsi qualcosa di diverso da un diniego da parte della squadra di Tidal, accusata, nei giorni scorsi, di aver manipolato i dati degli streaming registrati dagli artisti Beyoncé e Kanye West sulla piattaforma che lega il suo nome al rapper Jay-Z. Dopo aver definito il report del giornale norvegese che ha sollevato il polverone una “campagna diffamatoria” e dopo aver accusato i giornalisti dietro all’inchiesta del Dagens Næringsliv di aver “rubato” e “manipolato” informazioni riservate, il gruppo Tidal torna a esprimersi su quanto emerso e lo fa per bocca del CEO Richard Sanders. Ribadendo la falsità delle scoop, Sanders parla anche di una “potenziale violazione dei dati”, chiarando che il servizio di streaming ha “ingaggiato una società indipendente di sicurezza informatica di parte terza per portare avanti una revisione di ciò che è accaduto e aiutarci a proteggere ulteriormente la sicurezza e l’integrità dei nostri dati”.