Secondo quanto riferito da TechCrunch, i vertici di Spotify starebbero meditando di rimandare al prossimo la quotazione sui mercati azionari per presentare agli investitori un quadro generale più definito e – soprattutto – vantaggioso e attraente.
La piattaforma guidata da Daniel Ek vorrebbe infatti procastinare l’offerta al pubblico dei propri titoli non prima di aver rinegoziato gli accordi di licenza coi partner discografici: nonostante una crescita netta fatta registrare nell’ultimo anno, la società svedese sarebbe attualmente valutata sul mercato azionario attorno agli 8 miliardi di dollari, cifra decisamente lontana da quella posta come obbiettivo dalla direzione del colosso svedese, pari ad almeno 11 miliardi di dollari.
“Fino a qualche anno fa ci si poteva quotare solo basandosi sulle proiezioni di crescita”, ha fatto sapere un analista (anonimo) citato da TechCrunch: “Il clima oggi è cambiato: oggi è necessario presentare dei piani che risultino proficui. Soprattutto a un target come quello al quale si rivolge Spotify”.

 

Per appofondire http://www.rockol.it/news-669050/spotify-rinegozia-rapporti-etichette-sbarco-borsa-nel-2018